Le due realtà pratesi stanno sperimentando, assieme a partner internazionali, l’applicazione di nanoparticelle in grado di uccidere in pochi secondi batteri, virus e spore dei funghi che si posano sopra tessuti e filati. “Così rendiamo più sicuri i luoghi di lavoro e gli ambienti di vita quotidiana”
Sviluppare superfici virucide, battericide e fungicide attraverso l’utilizzo di nano-particelle. E’ l’obiettivo del progetto europeo ‘Supreme’, coordinato dall’Università Cattolica di Leuven (Belgio) e che vede fra i partner mondo accademico, imprese e centri di ricerca (https://www.supreme-project.eu/). Un percorso che ha come protagonista anche la provincia di Prato dato che coinvolge la società nazionale di ricerca Next Technology Tecnotessile e l’impresa con sede a Montemurlo, Trafi Creatività Tessile. Parliamo di due realtà protagoniste nel mondo dell’innovazione e della ricerca da decenni. Next Technology, infatti, da 50 anni si occupa della realizzazione di progetti di ricerca e sviluppo e di trasferimento tecnologico a livello italiano, europeo e internazionale. Trafi, invece, nasce nel 1982 ed è specializzata in tintura e trattamenti speciali su tutti i materiali tessili: filati, tessuti e capi. Un’azienda guidata dai soci Fabio Giusti, Daniele Luconi e Nicolò Coffaro, che oggi conta su 27 dipendenti.
L’idea del progetto nasce durante il periodo covid, quando è apparsa chiara a tutti la necessità di trovare soluzioni sostenibili per mitigare la diffusione di agenti patogeni nocivi sulle superfici ‘ad alto traffico’. I rivestimenti riempiti di nanoparticelle sono fin da subito sembrati soluzioni promettenti per lo sviluppo di superfici antimicrobiche, ma alcune difficoltà tecniche ne hanno limitato l’applicazione industriale. Da qui la decisione di creare un gruppo di partner per trovare la quadra: dalla sperimentazione accademica fino all’applicazione industriale, con la verifica della sostenibilità del materiale effettuata dai centri di ricerca.
Entrando nel dettaglio del ruolo di Prato nel progetto, Trafi si sta occupando dell’applicazione delle nanoparticelle sul materiale tessile. E i risultati emersi sono interessanti. Sono stati infatti sperimentati quattro sistemi di applicazione delle nanoparticelle su filati e tessuti. Come? Attraverso l’utilizzo di resine, o usando le nanoparticelle come se fossero coloranti, ma anche con altri metodi innovativi. “Finora abbiamo messo in campo tutta l’esperienza accumulata negli anni per l’applicazione di coloranti e pigmenti sui materiali tessili – spiegano Giusti, Luconi e Coffaro di Trafi -. I risultati sono buoni ma abbiamo ambizioni ancora maggiori. Con questo materiale sperimentale, infatti, potremmo fare tessuti per abbigliamento e arredamento in grado di uccidere in pochi secondi batteri, virus e spore dei funghi che si posano sopra. Con risultati certificati grazie ai controlli di centri di ricerca e università che testano la non tossicità del prodotto e verificano la sostenibilità ambientale ed economica del materiale”.
In tal senso Next Technology Tecnotessile si sta occupando dell’applicazione del materiale tramite tecnologia al plasma su supporti tessili. E della parte di testing di validazione delle proprietà chimico-fisiche del prodotto. “La ricerca sull’innovazione può portare a nuove prospettive per il tessile tecnico, compreso quello di ambito sanitario, e per l’arredamento, garantendo così la sicurezza sui luoghi di lavoro ma anche negli ambienti di vita quotidiana – spiega Andrea Falchini, direttore di Next Technology Tecnotessile -. Con questo progetto la nostra società di ricerca conferma e rafforza il proprio ruolo di partner su progetti europei e in generale su iniziative di ricerca e sviluppo con aziende private e università”.
Il progetto europeo terminerà nel dicembre 2026. A Prato è stato già organizzato un convegno per presentare l’idea progettuale e ci sono state una serie di visite da parte degli altri partner europei per vedere l’applicazione delle nanoparticelle in ambito tessile. In prospettiva ci saranno nuove campagne informative su come poi utilizzare il materiale nel distretto.
Prato, 16 gennaio 2025