Come si spiega che dopo cinquant’anni di aiuti economici e politiche protezionistiche dell’agricoltura europea, gli agricoltori di tutta Europa invadano le principali capitali con i loro trattori per protestare proprio contro quella Europa che li ha sempre aiutati?
Il Green Deal europeo prevede strategie per la promozione della filiera corta in agricoltura (from farm to fork), per l’economia circolare, per la sostenibilità nei trasporti e nell’edilizia, per la tutela della biodiversità, per le bonifiche dei siti inquinati, per il ripristino degli ecosistemi, per la crescita dell’agricoltura biologica, e per la proibizione di pesticidi, delle emissioni zootecniche, dei nuovi Ogm. La riforma della Pac 2023-2027 condiziona al rispetto di queste norme l’ottenimento dei sussidi.
Da qui una parte delle proteste dei trattori, indirizzate contro questi aspetti del Green Deal. In questo articolo che appare oggi su TERZO GIORNALE, Angelo Consoli fa una analisi della situazione che parte dalla fondazione dell’Europa e ripercorre tutte le tappe del processo di integrazione europea, nato dal Manifesto di Ventotene, che profetizzava un’Europa unita da politiche energetiche e economiche comuni, mentre, si badi bene, gli europei si uccidevano a migliaia in una guerra legata al possesso di fonti energetiche, e attraverso forme di cooperazione energetica quali la Ceca (Comunità europea del carbone e dell’acciaio), e l’Euratom (Comunità europea dell’energia atomica), arriva all’odierno Green Deal europeo, che propone nuove strategie in conformità alle politiche ONU dettate dal Protocollo di Kyoto, e successivamente dal Protocollo di Parigi del 2015.
L’obiettivo ambizioso è quello di una Europa carbon neutral (=a zero emissioni) nel 2050, e un obiettivo intermedio altrettanto ambizioso di riduzione del 55% delle emissioni al 2030. Si tratta di un’accelerazione verso un nuovo scenario di sovranità energetica, in cui sarà il sole a darci, oltre ai prodotti della fotosintesi, tutta l’energia di cui abbiamo bisogno per coltivarli. E il sole, a differenza del gas o dell’uranio, è di tutti, nessuno può possederlo e venderlo al metro cubo. Ma invece di essere favorevoli a questo nuovo scenario Green, una parte degli agricoltori europei protestano vivacemente contro di esso. Questo articolo spiega le ragioni profonde di tale protesta.
Trattori e Green Deal europeo
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