“In seguito a una inversione di rotta in materia di rinnovabili, durante quest’ultimo mese abbiamo colto segnali che destano preoccupazione per il settore del fotovoltaico. Il Governo ha, infatti, introdotto in legge di bilancio una norma che prevede la tassazione al 43% dei diritti di superficie fino a ieri esentasse, i cui costi verranno inevitabilmente scaricati dai proprietari terrieri sugli operatori. Nel DL Energia, inoltre, è stato inserito un contributo annuo a carico dei titolari degli impianti pari a 10.000 euro per ogni Megawatt di potenza dell’impianto, da versare al GSE per i primi tre anni dalla data di entrata in esercizio. La misura suscita alcune perplessità perché si tratta di una tassa ambientale che colpisce le imprese impegnate nella transizione energetica rinnovabile e socialmente sostenibile, rendendo al tempo stesso impossibili gli investimenti. Se questa proposta non venisse modificata, le imprese saranno costrette ad abbandonare molti progetti perché non più sostenibili finanziariamente oppure aumentare il prezzo di vendita dell’energia al consumatore finale.Il nuovo approccio del governo, nel complesso, appare in controtendenza con l’orientamento sin qui espresso. L’esecutivo parla continuamente di decarbonizzazione al 2030, di sicurezza e indipendenza energetica, di semplificare e velocizzare i procedimenti autorizzativi per immettere in rete, quanto prima possibile, energia rinnovabile. Parole che, purtroppo, rischiano di confliggere con rallentamenti da parte delle soprintendenze, pareri negativi pretestuosi, tentativi di apporre vincoli paesaggistici su vaste aree territoriali con il solo scopo di bloccare gli impianti e, da ultimo, anche un incremento della tassazione a carico del settore. E’ urgente un’inversione di tendenza, prima che sia troppo tardi. Le nuove tasse, se confermate, causeranno l’erosione di posti di lavoro e allontaneranno l’Italia dagli obiettivi del Piano nazionale per l’energia e il clima e del Pnrr”.
E’ quanto affermato dall’Alleanza per il Fotovoltaico nel corso di un’audizione presso le Commissioni riunite ‘Ambiente’ e ‘Attività produttive’ della Camera. Fonte Ufficio Stampa MAIM – 18 dicembre 2023