Pubblicato in Gazzetta il DL 19/2024 che da il via al Piano Transizione 5.0 approvato dal Consiglio dei Ministri il 31 gennaio 2024. La Transizione 5.0 è una svolta fondamentale per il settore delle imprese italiane, poiché mira a promuovere la digitalizzazione e la sostenibilità. Questo piano rappresenta un passo significativo nel quadro del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR).
Come auspicato dall’ex Ministro Alfonso Pecoraro Scanio, una delle personalità italiane più influenti in tema di sostenibilità e fondatore e Presidente di Univerde e di Italia Eco-Digital, la digitalizzazione e la sostenibilità sono diventate tematiche centrali nell’attuale panorama economico e industriale con il piano INDUSTRIA 5.0 che premia la digitalizzazione e il contenimento dei consumi, offrendo un incentivo significativo per le imprese italiane a investire in tecnologie software e hardware innovative.
Dalla produzione alla logistica, queste tecnologie possono infatti svolgere un ruolo cruciale nell’ottimizzazione delle operazioni e nella riduzione dell’impatto ambientale.
Benefici e beneficiari del Piano Transizione Industry 5.0 per le imprese
I beneficiari del Piano Transizione Industria 5.0 sono le imprese di qualsiasi dimensione, incluse le micro, piccole e medie imprese (PMI).
Con un investimento previsto di tredici miliardi di euro per la transizione digitale ed energetica delle imprese, il Piano Transizione 5.0 si propone di premiare quelle aziende che abbracciano la digitalizzazione e si impegnano nel contenimento dei consumi.
Una delle caratteristiche più interessanti di questo piano è la sua stretta connessione con la Revisione del PNRR Italiano, che include una nuova missione intitolata “Repower Ue” dedicata agli investimenti in sostenibilità. Questo potrebbe segnare una svolta significativa per l’industria italiana, aprendo la strada a una transizione ecologica simile a quella digitale innescata dalla precedente Industry 4.0.
Tuttavia, rimangono ancora da definire i dettagli tecnici che verranno chiariti con gli imminenti decreti attuativi, i quali saranno cruciali per comprendere appieno le implicazioni e le opportunità offerte dal Piano Italia 5.0.
Nonostante ciò, l’approvazione di questo piano rappresenta un importante passo avanti verso un futuro in cui l’innovazione digitale e la sostenibilità ambientale guidano lo sviluppo economico e industriale del nostro Paese.
Le 3 opzioni di investimento agevolato contenute nel Piano Industria 5.0
Il Piano Transizione Italia 5.0 offre diverse opportunità di investimento agevolato, mirate a potenziare l’efficienza energetica, adottare tecnologie all’avanguardia e promuovere la sostenibilità. Queste opzioni includono:
- Miglioramento dell’efficienza energetica: questo tipo di investimento riguarda l’acquisto di nuovi beni strumentali progettati per ottimizzare i processi produttivi riducendo il consumo di energia. L’obiettivo è massimizzare l’efficienza energetica dell’azienda, garantendo una produzione più sostenibile e riducendo i costi operativi.
- Adozione di tecnologie innovative: il Piano Transizione 5.0 incoraggia le imprese a investire in tecnologie all’avanguardia, come la robotica avanzata, l’intelligenza artificiale, l’Internet of Things, la stampa 3D e il cloud computing. Queste soluzioni consentono di migliorare la produttività, ottimizzare i processi e rimanere competitivi sul mercato globale.
- Promozione della sostenibilità: un’altra area di investimento incentivata riguarda la promozione della sostenibilità attraverso l’utilizzo di energie rinnovabili e l’adozione di pratiche produttive eco-friendly. Le imprese possono beneficiare di incentivi per implementare soluzioni innovative che riducono l’impatto ambientale delle loro attività.
Questi investimenti qualificati garantiranno ai beneficiari un credito d’imposta incrementato rispetto a quanto previsto dalla precedente Transizione 4.0. Sebbene le aliquote agevolative non siano ancora state confermate dai decreti attuativi, di imminente approvazione, si prevede che raggiungeranno fino al 20%, sommabili a quelle già previste dal Piano Transizione 4.0. In tal modo, le imprese potrebbero beneficiare di un’aliquota massima del 40%, con la possibilità di ulteriori aliquote minori che portano il totale fino al 45%.
La percentuale di credito d’imposta riconosciuto varierà in base ai miglioramenti ottenuti in termini di efficienza energetica a livello aziendale (almeno del 3%) o a livello di processo produttivo interessato (almeno del 5%).
Nuovo credito d’imposta di Industria 5.0: le nuove aliquote e i requisiti
Il Piano Transizione 5.0 prevede il rinnovo del già apprezzato credito d’imposta, che può essere utilizzato per compensare le imposte a debito o come sconto sul pagamento al fornitore dei beni strumentali. Le nuove aliquote del credito d’imposta 5.0, stabilite nel Decreto 19 del 2 Marzo 2024, variano in base alla tipologia di investimento e al livello di efficienza energetica o innovazione raggiunto.
Nuova tabella aliquote per il Credito d’Imposta Industry 5.0, in base al DL 19/2024
Riduzione dei consumi a livello di stabilimento | tra il 3% e il 6% | tra il 6% e il 10% | oltre il 10% |
Riduzione dei consumi a livello di processo produttivo – in alternativa | tra il 5% e il 10% | tra il 10% e il 15% | oltre il 15% |
Fino a 2,5 milioni | 35% | 40% | 45% |
Da 2,5 milioni a 10 milioni | 15% | 20% | 25% |
Da 10 milioni a 50 milioni | 5% | 10% | 15% |
Quali sono i tempi di attuazione per accedere al credito d’imposta 5.0
Per accedere al credito d’imposta, è necessario che gli investimenti siano realizzati entro il 31 dicembre 2025 e che i beni strumentali siano nuovi e acquistati da fornitori stabiliti in Italia.
Quali sono le spese ammissibili
Sono agevolabili gli investimenti in beni materiali e immateriali nuovi, strumentali all’esercizio d’impresa di cui agli allegati A e allegato B D.lgs 11 dicembre 2016 n. 232, e che sono interconnessi al sistema aziendale di gestione della produzione o alla rete di fornitura, a condizione che, tramite gli stessi, si consegua complessivamente una riduzione dei consumi energetici della struttura produttiva localizzata nel territorio nazionale, cui si riferisce il progetto di innovazione non inferiore al 3% o, in alternativa, una riduzione dei consumi energetici dei processi interessati dall’investimento non inferiore al 5%.
Ulteriori beni ammissibili inseriti nel nuovo decreto
La grande novità di questo decreto e che, oltre ai beni già inclusi nell’allegato B, sono inclusi anche:
a) i software, i sistemi, le piattaforme o le applicazioni per l’intelligenza degli impianti che garantiscono il monitoraggio continuo e la visualizzazione dei consumi energetici e dell’energia autoprodotta e autoconsumata, o introducono meccanismi di efficienza energetica, attraverso la raccolta e l’elaborazione dei dati anche provenienti dalla sensoristica IoT di campo (Energy Dashboarding);
b) i software relativi alla gestione di impresa se acquistati unitamente ai software, ai sistemi o alle piattaforme di cui alla lettera a)
Finalmente inclusi anche SOFTWARE GESTIONALI ed ERP
Importante sottolineare che, fra i “software relativi alla gestione d’impresa” indicati al punto b), possono essere compresi anche gestionali ed ERP purché funzionali a raccogliere e ad elaborare i dati di consumo energetico che provengono dalle altre piattaforme o software specifici. Questa è una importante novità in quanto, nel piano Industry 4.0, i citati software non erano inclusi espressamente fra i beni ammissibili se non connessi a MES, PDM etc.
Le CERTIFICAZIONI necessarie per accedere agli incentivi
Per poter beneficiare degli incentivi previsti dal Piano Transizione 5.0, è indispensabile ottenere due certificazioni specifiche:
- La prima è la certificazione “EX ANTE”, rilasciata da un valutatore indipendente. Questa certificazione attesta che il progetto rispetti i criteri di ammissibilità relativi alla riduzione del consumo totale di energia. Si tratta di una valutazione preventiva che verifica la conformità del progetto agli standard stabiliti.
- Successivamente, è necessaria una seconda certificazione “EX-POST”, rilasciata una volta completato l’investimento. Questa certificazione conferma l’effettiva realizzazione degli investimenti in conformità alle disposizioni stabilite nella certificazione “ex ante”.
CHI sono i SOGGETTI autorizzati a CERTIFICARE gli investimenti Industry 5.0
I soggetti autorizzati a rilasciare queste certificazioni dovrebbero essere gli stessi abilitati a produrre la certificazione tecnico-economica prevista dal Fondo per il sostegno alla Transizione Industriale per quanto riguarda l’efficientamento energetico. Questi soggetti includono:
- EGE (Esperto in Gestione dell’Energia) accreditati UNI CEI 11339;
- ESCO accreditate UNI CEI 11352;
- organizzazioni accreditate ISO50001;
- geologi, ingegneri e periti industriali iscritti all’ordine professionale di riferimento, o dipendenti della società richiedente la diagnosi energetica.
Nel caso degli ingegneri e periti industriali, essi sarebbero autorizzati a redigere sia le perizie per il credito d’imposta 4.0 sia quelle per il 5.0, mentre altri professionisti sarebbero abilitati esclusivamente alle perizie 5.0.
Qual è l’IMPORTO MASSIMO agevolabile previsto dal piano
Il tetto massimo agevolabile per ciascun investimento è stato fissato, dall’ultimo decreto attuativo di Marzo, a 50 milioni di €uro.
QUALI sono le attività escluse
Pur tuttavia il Decreto, al comma 6 dell’Art.38, fa un elenco delle attività che sono escluse dai benefici in quanto potenzialmente arrecanti danni significativi all’ambiente e contrarie quindi ai principi di base dell’intervento:
a) attività direttamente connesse ai combustibili fossili;
b) attività nell’ambito del sistema di scambio di quote di emissione dell’UE (ETS) che generano emissioni di gas a effetto serra previste non inferiori ai pertinenti parametri di riferimento;
c) attività connesse alle discariche di rifiuti, agli inceneritori e agli impianti di trattamento meccanico biologico;
d) attività nel cui processo produttivo venga generata un’elevata dose di sostanze inquinanti classificabili come rifiuti speciali pericolosi di cui al regolamento (UE) 1357/2014 della Commissione, del 18 dicembre 2014 e il cui smaltimento a lungo termine potrebbe causare un danno all’ambiente.
Conclusioni
È fondamentale comprendere che questo piano è caratterizzato da una serie di requisiti che devono essere soddisfatti per accedere agli incentivi. Pertanto, è consigliabile che le imprese interessate si avvalgano di supporto qualificato per garantire la corretta presentazione delle domande.
Il principale obiettivo del piano è premiare la digitalizzazione e la riduzione dei consumi energetici da parte delle imprese, attraverso il riconoscimento di incentivi mirati.
In conclusione, il Piano Transizione 5.0 offre un’opportunità senza precedenti per le imprese italiane di abbracciare l’innovazione digitale e la sostenibilità, posizionandosi al centro di una trasformazione economica e industriale che mira a garantire un futuro prospero e sostenibile per tutti.
Articolo aggiornato all’ultimo Decreto 19 del 2 Marzo 2024 pubblicato in Gazzetta Ufficiale