Pubblichiamo con grande piacere questo report dedicato all’incontro di sabato scorso a Milano del nostro prof. Jeremy Rifkin per una reale transizione economicamente sostenibile. Articolo della Redazione News c/o COINOR – UNINA.IT (12/03/2024)
La task force in BioEconomia Circolare, un’unità speciale di esperti istituita, presso l’Università degli Studi di Napoli Federico II, ha partecipato a Palazzo Marino a Milano, all’incontro che ha visto protagonista Jeremy Rifkin, economista e sociologo americano, nonché attivista e autore di numerosi best sellers.
Rifkin collegandosi in videoconferenza dagli States, durante l’incontro “Per una reale transizione economicamente sostenibile”, organizzato da Cetri-Tires, in collaborazione con Economy, lancia un appello al paese affinché non si lasci sfuggire l’opportunità del Green Deal.
L’appello è introdotto dagli interventi di Emmanuel Conte, assessore al Bilancio del comune di Milano, Sergio Luciano, direttore di Economy, Angelo Consoli, direttore europeo di Jeremy Rifkin e Antonio Rancati, coordinatore generale Cetri-Tires.
Oltre a sindaci, responsabili di enti pubblici territoriali e studenti, all’appello hanno risposto i docenti universitari di grandi atenei italiani (Roma, Milano, Napoli, Palermo). Tra questi Vincenza Faraco, in rappresentanza della task force in BioEconomia Circolare, con lo scopo di rafforzare la cooperazione con le altre università, le aziende e le istituzioni, per contrastare i cambiamenti climatici attraverso l’economia circolare.
Proprio recentemente, in un evento organizzato dall’associazione CIAK SI SCIENZA in occasione della presentazione della task force, si è realizzato il primo di una serie di workshop Greenmatch, con cui è stata lanciata una call alle istituzioni e agli stakeholder imprenditoriali e finanziari per accelerare gli sforzi e salvare il pianeta dalla catastrofe, partendo dalle aree più svantaggiate e aumentando le connessioni con regioni e aziende modello.
Nel corso dell’evento la professoressa Faraco si è fatta portavoce della necessità di incrementare la cooperazione tra scienze hard e soft, data l’importanza degli aspetti valoriali e spirituali al fine di realizzare il cambiamento.
Secondo la docente, il tassello mancante sarebbe l’etica, ma il pianeta ‘ci sta presentando il conto e lo spreco di denaro pubblico e la mancanza di senso del bene comune non sono più accettabili, mentre sempre più esseri umani perdono la vita e sempre più aziende falliscono a causa dei danni ambientali’.
Greenmatch nasce infatti all’indomani dei tagli del 50% dei fondi PNRR al Sud (per un ammontare di 7.6 miliardi di euro), come iniziativa bottom up che si fa promotrice di una cooperazione tra tutti gli attori dell’ecosistema per migliorare il processo di trasferimento tecnologico, la formazione dei nuovi profili green, la sensibilizzazione della collettività e la ricerca scientifica in ambito circolare.
L’iniziativa, in ottica circolare, vuole contrastare lo spreco di risorse non solo naturali ma anche economico-finanziarie e intellettuali a cui noi cittadini, esperti e docenti stiamo assistendo con un senso di profonda frustrazione.
Vincenza Faraco si sofferma in particolare sul consumismo sfrenato, collegandosi a un concetto che aveva già denunciato il 5 aprile del 2019 in un intervento pubblico”Siamo di fronte a una società estremamente reattiva che persegue il capitalismo più sfrenato e il veloce turn over di qualunque oggetto, fino ai limiti dell’usa e getta che è particolarmente difficile da sradicare, perché la società stessa, svuotandosi di contenuti culturali e spirituali solidi e stabili, è assimilabile a un rifiuto. Questo si può contrastare solo investendo nel capitale umano, affinché questo possa salvarsi elevandosi e possa quindi salvare il capitale naturale”.